Quello che non sai sul singhiozzo

Si tratta di uno dei sintomi più fastidiosi e odiati da tutti noi. Vi siete mai chiesti perché ci viene? Esiste un rimedio davvero efficace? È possibile prevenirlo? Proviamo a scoprire cosa è, a cosa serve e come fare per non incappare in situazioni “spiacevoli” e imbarazzanti.

Il singhiozzo: cos’è

Meglio prevenire il singhiozzo attraverso una masticazione corretta e uno stile di vita senza ansie

Il singhiozzo è uno spasmo ripetuto e involontario del muscolo diaframma, un importante muscolo alla base dei polmoni fondamentale anche per la respirazione, argomento affrontato in un precedente articolo sul movimento del diaframma, scritto per noi dal Dottor Luca Balassone. Si tratta di un movimento definito mioclonico, di tipo involontario (quindi non controllato direttamente dalla nostra volontà) che può ripetersi più volte al minuto, compare senza apparente motivo e scompare dopo pochi minuti, soprattutto nei bambini e nei neonati.
Sebbene ancora non si abbiano certezze assolute su questo disturbo, l’insorgenza del singhiozzo sembra essere legata a una irritazione del nervo frenico, responsabile delle contrazioni del diaframma.

Le cause del singhiozzo

Tra le cause più comuni la cattiva masticazione, l’ansia e il fumo di sigaretta, le quali comportano una rapida ingestione di cibo, bevande o aria. Anche l’eccesso di alcol e la conseguente infiammazione a carico di stomaco ed esofago favorisce l’insorgenza del singhiozzo, al pari di infiammazioni a carico delle vie respiratorie (polmoniti, bronchiti, tracheiti, pleuriti) che irritano il nervo frenico.

Vi è mai capitato di avere il singhiozzo a seguito dell’ingestione di cibi molto caldi o piatti speziati? E con una tisana a base di zenzero? Beh, è del tutto normale, dato che i principi attivi contenuti in molti cibi sono irritanti per il canale digerente. Stessa cosa quando si respirano sostanze irritanti per l’apparato respiratorio. Naturalmente si tratta di condizioni transitorie. Solo raramente può persistere per giorni, settimane o mesi, in genere perché la conseguenza di problemi anche seri di salute. Se ne conoscono a decine, come ictus o tumori cerebrali, sebbene esistano centinaia di condizioni cliniche che possono causare tale sintomo, da problemi metabolici come il diabete, fino a malattie psichiatriche o come effetto collaterale di molti farmaci come chemioterapici o benzodiazepine.

Il singhiozzo si conosce da sempre ed è stato sempre studiato dai medici di ogni epoca. Il suo nome deriva dal latino singultus, che sta ad indicare l’atto di catturare il respiro mentre si singhiozza. Infatti avviene che il diaframma e i muscoli intercostali esterni si contraggono, causando una rapida inalazione d’aria e l’improvvisa chiusura delle corde vocali, con il conseguente suono caratteristico, che può avere diverso ritmo, durata e tempo di latenza tra un singhiozzo e l’altro.

Come risolvere questo problema?

In genere un attacco di singhiozzo, si risolve spontaneamente senza alcun intervento, anche se nelle condizioni patologiche  prolungate bisogna far ricorso al medico e a rimedi chirurgici o farmacologici, come l’utilizzo di Gaba Agonisti o calcio antagonisti, nel caso di singhiozzo persistente.
Quello che però più accomuna le persone con questo sintomo sono i numerosi rimedi domestici che ruotano intorno ad esso. Possiamo affermare con certezza che ad oggi non esiste alcuna terapia efficace in tutte le persone anche perché non esistono studi scientifici seri che abbiano affrontato questo sintomo. Può essere molto utile però fare prevenzione attraverso un’attenta masticazione, una corretta alimentazione e uno stile di vita sano, riducendo fumo, stress e ansia.

Come possiamo agire in caso di Singhiozzo?

Ma come possiamo agire in caso di singhiozzo? Ecco alcuni rimedi che possono risultare efficaci:

Il rimedio più efficace al singhiozzo è noto dai tempi di Ippocrate

Respirare ripetutamente in un sacchetto di carta. Già più di 2000 anni fa Ippocrate consigliava un metodo che tuttora è quello più usato ed efficace per far passare il singhiozzo: trattenere il fiato e restare in apnea per 10-25 secondi. Questa manovra induce il diaframma a rilassarsi e deve essere preceduta da un’inspirazione profonda.

  • Bere un bicchiere di acqua fredda;
  • Mangiare e inghiottire rapidamente un cucchiaino di zucchero;
  • favorire uno starnuto, inghiottire rapidamente un cucchiaio di zucchero
  • assumere un cucchiaino d’aceto o di succo di limone puro
  • Trattenere il respiro. Si è visto che l’aumento di concentrazione di CO2 fa diminuire il singhiozzo nei pazienti che ce l’hanno cronico; modificare il ritmo respiratorio interrompe inoltre alcuni meccanismi automatici e può agire sulla causa del disturbo.

Ci sono poi alcuni rimedi molto più fantasiosi e ben accettati dai pazienti, spesso con il sorriso prima di realizzare che la cosa funzioni davvero. Tra questi fare attività sessuale e avere un orgasmo. Infatti entrambe le attività stimolano il nervo vago, che controlla, senza che ce ne accorgiamo, cuore e tratto digestivo.

Non rimane quindi che provare e farmi sapere quale rimedio di solito utilizzate!

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