Avere fegato

Negli ultimi anni la medicina e la ricerca si sono sempre più concentrate sull’importanza dell’intestino, sul suo ruolo all’interno della salute e la malattia. Basti pensare alle sempre più recenti scoperte sul microbioma, sull’eubiosi e disbiosi intestinale, oltre alla connessione tra la presenza di alcune famiglie di batteri e le alterazioni dell’organismo. L’alimentazione in tutto questo gioca un compito di prim’ordine e senz’altro riuscire a modificarla, in base alle necessità e allo stile di vita, diventa cardine nel binomio intestino-salute.

Importanza e funzione del fegato

Il fegato è il laboratorio del corpo umano

Questa continua ricerca sulle affascinanti doti dell’intestino, i cui albori si perdono agli inizi della medicina ippocratica, in un certo senso stanno togliendo ad un organo fondamentale, il fegato, il posto che merita.

Il fegato, al pari dell’intestino, del cuore, dei polmoni e del cervello riveste un’importanza strategica di alto livello all’interno del nostro organismo, e come l’intestino, a differenza degli altri organi principali, non può essere sostituito da macchine che svolgono le sue funzioni. Proprio per questo è fondamentale averne cura. Fin dal passato ha avuto un ruolo centrale, non solo nella digestione, ed anche per questo è stato spesso oggetto di falsi miti, santificazioni e cure. Perfino le religioni ne hanno riconosciuto il potere terapeutico, soprattutto per via del suo ruolo fondamentale nel processo di depurazione e disintossicazione dell’organismo, che negli ultimi tempi sembrano essere una necessità in tutto il mondo medico. Anche l’Anatomia esoterica lo pone al centro dell’organismo umano. Dice che esistono tre motori cerebrali: il cervello, il cuore e il fegato. Quest’ultimo governa gli istinti e le emozioni, il Cuore governa il sentimento, e il cervello l’intelletto. Il Fegato quindi è la sede dell’inconscio, per cui la gran parte dell’umanità è governata dal fegato, ragiona col fegato, sogna persino col fegato.
Da una parte è legato alla collera, al desiderio e alle passioni, e sembra sovrintendere alla pulsione sessuale. Dall’altra è l’organo del coraggio. Come avviene per i metalli degli alchimisti, è l’uso terreno o spirituale che fa di un metallo piombo o oro, metallo impuro o puro.

Al di la di questo, potremmo definire il fegato come il laboratorio dell’organismo umano, svolgendo ogni giorno oltre 6000 reazioni chimiche all’interno del nostro corpo e le sue funzioni sono innumerevoli, come:

  1. Facilita l’assorbimento di grassi da parte dell’intestino grazie ai sali biliari
  2. Produce colesterolo e trigliceridi endogeni, regolandone la presenza nel sangue
  3. Facilita le trasformazioni delle proteine (albumina, globuline, transferrina, fattori coagulazione)
  4. Funge da riserva di sangue, ferro, vitamine A, D e B12
  5. È la più importante riserva di glicogeno nell’organismo, mettendo a disposizione il glucosio in caso di necessità o digiuno prolungato (glicolisi e gluconeogenesi)
  6. Importante ruolo nell’emopoiesi e nella produzione delle cellule del sangue (in caso di eccesso di bilirubina, si ha l’ittero)
  7. Rappresenta il principale organo in grado di mantenere pulito il sangue e l’organismo (ad esempio in caso di assunzione di farmaci, cibo, sostante tossiche)

Soprattutto per quest’ultimo motivo, il fegato viene definito organo del ricambio, grazie alla sua azione detox e depurativa, che si aggiungono alla capacità di immagazzinare e produrre energia.

Molti dei veleni prodotti a seguito della digestione degli alimenti, soprattutto con gli eccessi, oppure immagazzinati con l’assunzione di farmaci e integratori, vengono resi inattivi nel fegato e trasformati in sostanze solubili in acqua, per essere poi eliminati attraverso la bile o i reni. E’ infatti il fegato che sintetizza l’urina, eliminata poi dai reni. Possiamo affermare che il fegato si ammala sempre per qualcosa di troppo: troppo grasso, troppo cibo, troppo alcool, troppe spezie, troppi farmaci. Un fegato malato mostra che l’uomo ingerisce più di quanto possa elaborare, indica smoderatezza ed eccessi.

Il fegato nella cultura popolare

La salute sappiamo essere un completo benessere fisico, psicologico e sociale. Non carenza, ne eccesso. Abbiamo detto che tra le principali funzioni del fegato, c’è il suo legame con l’energia del corpo. In coloro che subiscono alterazioni di questo organo, si perde proprio questa energia e forza vitale: in genere si perde la forza, la potenza, ma anche la voglia di mangiare e di bere. In questi casi, l’unica soluzione, fin dall’antichità è conoscere la moderazione, la sobrietà, la tranquillità, la rinuncia.

Avete mai sentito l’espressione avere fegato? Il fegato per queste sue funzioni, già in epoca in cui il metodo scientifico non esisteva e la medicina era basata solamente sull’evidenza, ha sempre rappresentato un simbolo di coraggio e di forza fisica. Per gli antichi greci era la sede della forza, della caparbietà e delle passioni, dell’amore sensuale e dell’ira. Di una persona coraggiosa si dice normalmente che ha fegato.

Sapete che il fegato è l’unico organo del corpo umano capace di una rigenerazione quasi totale? Questo è possibile anche se per via di malattie o interventi chirurgici se ne deve asportare una parte. La medicina popolare aveva notato tutto questo e gli antichi greci, ne trassero il mito di Prometeo, che grazie al suo coraggio riuscì a rubare il fuoco agli Dei per donarlo agli uomini. Fu per questo che Zeus, re dell’Olimpo, lo condannò a essere incatenato per l’eternità a una roccia, facendo in modo che ogni giorno un’aquila gigante gli divorasse il fegato. Ordinò però che ogni notte il suo fegato rigenerasse, in maniera tale che l’aquila potesse tornare a divorarlo il giorno seguente.

Esistono comunque tanti modi di dire e proverbi riguardanti questo organo, che rispecchiano un po’ tutte le sue funzioni:

  • “farsi il sangue amaro”
  • “corrodersi il fegato”
  • “farsi venire il mal di fegato”
  • “farsi il fegato grosso”
  • “spappolarsi il fegato”
  • “mangiarsi il fegato”

Alimentazione e preservazione del fegato

È di grande importanza preservare le sue funzioni, il cui compito è dato sia al nostro stile di vita che alla nostra alimentazione. Pensate che esso si prendeva cura di noi già quando eravamo dentro la pancia di nostra mamma, nella vita intrauterina, dove svolgeva le funzioni emopoietiche.

Fegato ed alcool

Quando si parla di cibo e fegato, c’è da ricordare che a questo organo spetta anche il compito di smaltire oltre il 90% dell’alcool assunto. Questo spiega perché quelli che colpiscono il fegato sono fra i danni più precoci provocati da questa sostanza. L’alcool deidrogenasi è l’enzima più attivo nel trasformare l’alcool in acetaldeide con una reazione di ossidazione. Sappiamo che l’alcool è una sostanza tossica e cancerogena, anche se proviene dal vino del contadino. Per questo è totalmente sconsigliato bere in gravidanza e sotto i 18 anni, mentre si predica moderazione in età adulta, dove la donna ha una minore capacità del maschio di digerirlo. L’acetaldeide provoca infiammazione e danneggia direttamente le cellule epatiche e favorisce la cirrosi.
Nel fegato di soggetti che bevono per lunghi periodi elevate quantità di bevande alcoliche l’ossidazione dell’alcool avviene anche nel citocromo P450s. Questo provoca la produzione di radicali liberi, causando infiammazione e invecchiamento, oltre a ridurre la massa muscolare e all’aumento della massa grassa. Naturalmente esistono meccanismi che permettono inattivazione e smaltimento dei radicali liberi, come la presenza di sostanze antiossidanti (vitamina C, vitamina E e Glutadione).

I farmaci ed il fegato

Il fegato come abbiamo detto è responsabile anche dello “smaltimento” di molti farmaci. Questo avviene proprio grazie al citocromo P450, che è anche responsabile della riduzione dell’effetto del farmaco stesso a distanza di poco tempo (e il sintomo ricompare). L’azione di questo enzima viene inattivato dall’assunzione del pompelmo, che pertanto risulta essere insieme ad altri agrumi un potente inibitore dell’azione di molti farmaci, anche naturali.

Patologie del fegato e soluzioni

Le patologie che colpiscono il fegato sono molte. Tra queste le epatiti, ovvero le infiammazioni che possono essere batteriche, virali, fungine, farmacologiche, tossiche, immunologiche, sia acute che croniche, le epatopatie alcoliche (steatosi, epatite, cirrosi alcolica), non alcoliche. Tra queste oggi riveste grande importanza clinica la steatosi epatica non alcolica (NAFLD), detta comunemente fegato grasso, una condizione sempre più frequente nei Paesi industrializzati, dove colpisce circa un terzo della popolazione, con maggiore prevalenza in obesi e diabetici. Di questi, molti sviluppano una NASH (steatoepatite), che può portare alla cirrosi e all’epatocarcinoma. Purtroppo, in presenza di steatosi non esiste una terapia farmacologica approvata ed efficace, sebbene vi siano alcuni integratori e fitoestratti che sembrano migliorare notevolmente la funzione epatica come il glutadione, la silimarina, betaina, carciofo e cardo mariano. Le uniche terapie davvero efficaci riguardano le modifiche comportamentali dello stile di vita, con l’aumento dell’attività fisica e la cura dell’alimentazione. La steatosi epatica è frequente in presenza di un’alimentazione abbondante o ricca di carboidrati raffinati, zuccheri ed alimenti processati, povera in vegetali, causando infiammazione. Ridurre la circonferenza addominale è il primo passo per ridurre il grasso nel fegato. Naturalmente la dieta andrebbe personalizzata, ma è bene tenere in mente alcuni accorgimenti. Non esistono cibi da evitare in presenza di alterazioni epatiche. Piuttosto è bene evitare eccessi, che comportano difficoltà digestive. Bisognerebbe evitare alcol (bere invece molta acqua) e ridurre il sale a tavola. Non bisogna nemmeno esagerare con l’olio extravergine d’oliva, che seppur contenente preziosi acidi grassi, comporta affaticamento per il fegato e naturalmente evitare di consumare troppi grassi saturi (formaggi, insaccati, dolci e condimenti vari, frutta secca) senza eliminarli. Non bisogna dimenticare che il fegato animale, rappresenta un gustoso e importante ingrediente alla base della cucina di tutto il mondo. E’ ricco di proteine (specie quello di vitello) e sali minerali (ferro), ma anche di colesterolo e grassi ed appartiene alla famiglia delle frattaglie o quinto quarto, le parti meno pregiate dell’animale, tipiche della cucina “povera” e contadina. Famoso è il fegato alla veneziana o quello alla berlinese, alla romana o alla fiorentina.
Comunque vada, abbiate fegato!